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mercoledì 6 giugno 2012

Perfettamente

Col tempo ho imparato a diffidare delle mamme perfette che hanno messo al mondo (ovviamente) il bambino perfetto. Queste mamme sanno TUTTO di tutto, dal concepimento al 18 mo anno di età del "bambino". Salgono in cattedra e pontificano dall'alto della loro esperienza, danno consigli sull'allattamento al seno, che - manco a dirlo - è l'unico ipotizzabile, sulle coliche, sul ciuccio (il loro bimbo non l'ha mai preso e si calma da solo con una canzoncina della mamma), sullo spannolinamento (il loro bimbo non si è mai fatto cacca e pipi addosso, vi pare), su quanto sia preferibile una figura di accudimento familiare alle estranee del nido che maltrattano sicuramente il bambino. E chiaramente sono donne in carriera, non hanno rinunciato a niente, hanno sempre la piega fatta, lo smalto alle unghie, la loro casa è un gioiello, riescono a lavare, stirare e pulire tutto nella stessa giornata, non lasciano quel simpatico olezzo di vomito di neonato quando si avvicinano, e soprattutto, hanno un marito fantastico che le ama come il primo giorno, anzi adesso anche di più, le riempie di attenzioni, si alza lui la notte quando il bimbo piange... Ah no, vero il loro bimbo non piange, quindi il marito ringrazia doppiamente perché può anche dormire. Se prima queste mamme mi intimorivano perché mi facevano sentire inadeguata, e onestamente, anche un po' sfigata, adesso mi fanno sorridere perché ho capito che la perfezione non esiste, che anche loro sono così adorabilmente imperfette da farmi quasi tenerezza. Adesso adoro confrontarmi con chi mi dice come fare cosa perché so dove ho sbagliato e dove posso migliorare. E' una questione di atteggiamento: più ci presentiamo disperate, più incontreremo solo e soltanto la solita mamma perfetta che ci farà sentire ancora peggio. Ma solo perché non sappiamo che pronta dietro l'angolo, ad attendere la mamma perfetta, ci sarà la mamma perfetta-perfetta col bimbo favolosamente perfetto. E la nostra adorabile mamma perfetta finirà inevitabilmente per sentirsi inadeguata. Col tempo ho capito che le frustrazioni ce le abbiamo un po' tutte, solo che mentre io cercavo conforto e risposte nella cioccolata, la mamma perfetta faceva la manicure e lo scrub per sentirsi un po' più all'altezza delle sue aspettative, che evidentemente sono diverse dalle mie. Fermo restando - per inciso - che le mie sono decisamente basse, eh! Il nostro diverso atteggiamento nei confronti della faccenda maternità mi ha fatta ritrovare per un attimo con un piede nella fossa, mentre lei, bellissima e sempre in forma mi diceva che se avessi messo in pratica il tale metodo nel tale modo, il mio bambino tremendo si sarebbe trasformato in un perfetto piccolo sir. Il colpo di grazia, insomma. Come sparare sulla croce rossa. Quello che comunque inquieta e leva il sonno (scherzo!!!!!! Non toccate le mie due ore di fila di sonno per notte!) è che la maggior parte delle volte io alla mamma perfetta non ho chiesto nessun consiglio!!! ;)

"Dormi adesso che poi non dormirai più"

Mai frase fu più profetica. Non ricordo bene chi me l'abbia detto, ma ricordo quella sottile ironia e quella smorfia strana, come un piccolo ghigno.. il labbro superiore che si alza e il suono gutturale della voce. Giurerei di aver sentito anche la risatina di sottofondo. Avevo ancora il pancione e non ero ancora avvezza alle notti bianche da colica di neonato o bisogno disperato di tetta di neonato, quindi ho risposto al ghigno facendo spallucce, immaginando con ragionevole certezza che a me non sarebbe successo. In effetti ci dà fastidio che ci si dica che il peggio deve ancora venire. Il meglio non viene mai, chissà perché. In tutta onestà, ora come ora, dopo 20 mesi e vista la mia esperienza, andrei fuori dal primo pancione che incontro e direi la stessa sfigatissima frase, ma poi mi vengono in mente tutte quelle mamme che conosco e che, o mentono spudoratamente, o hanno davvero un C**o pazzesco, che hanno avuto il classico bambino che MANGIA-e-DORME (odio queste parole)e mi impongo di non farlo. No, perché ognuno ha la sua esperienza da portare e merita rispetto, non profonda, viscerale, disperata invidia.